Un’azione shock contro lentezza e inefficienza della burocrazia.

Conferenza sulla continuità territoriale marittima.

La Regione non si arrende «Ripartiremo con la Flotta Sarda» (La Nuova Sardegna)

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Ma serve il via libera dell’Unione europea. Cappellacci: «Pronti a far salpare subito le navi» Sui conti della Saremar il governatore garantisce: tutto in regola, non esistono buchi di bilancio
di Umberto Aime
CAGLIARI La Flotta Sarda (con due maiuscole, perché è una società per azioni) non è in disarmo. A giurarlo, con tanto di citazione («un politico guarda alle prossime elezioni, lo statista alle prossime generazioni», De Gasperi) è stato il governatore Ugo Cappellacci. Preoccupato che una settimana fa fosse stato frainteso e l’avessero preso per un codardo, ieri è stato didascalico: «La legge regionale che ha istituito l’innovativa Flotta Sarda Spa è al vaglio dell’Europa e se il via libera dovesse arrivare anche ad agosto, faremmo salpare lo stesso le nostre navi. Perché non sarà più un esperimento, come con la Saremar, ma il nostro formale impegno che vogliamo essere noi a garantire i trasporti marittimi 12 mesi su 12». Nel dettaglio, stando alla promessa solenne, le rotte saranno quattro, tre al nord e due al sud dell’isola, garantite da otto navi noleggiate con i 20 milioni l’anno e per cinque anni che la legge metterà nelle casse della Spa. «Questo per me – ha detto il presidente – è uno di quei progetti strutturali che guardano alle prossime generazioni», e non «più all’emergenza delle stagioni 2011 e 2012 quando di fronte all’aggressione degli armatori e agli aumenti delle tariffe, reagimmo duri coi traghetti Saremar». Chiarito quello che farà appena arriverà l’atteso bollino blu europeo, ma è molto difficile che sia prima di settembre, Cappellacci ha messo assieme, una pagina dopo l’altra, l’ultimo suo dossier (titolo: «Verità, polemiche e disinformazione») sulla vertenza trasporti. È quello lasciatogli in eredità dall’ex assessore sardista Christian Solinas uscito all’indomani dell’addio del Psd’Az dalla giunta. Caro-traghetti. Nel 2011, la Regione cercò più volte di fermare il caro-traghetti, ma furono le compagnie ad abbandonare il tavolo tecnico per poi aumentare comunque le tariffe anche del 110 per cento, nonostante il carburante fosse cresciuto solo del 40. «In quei mesi – ha detto il governatore– trovammo persino un altro avversario: il governo Berlusconi, che non raccolse i nostri appelli e finì per esserci ostile». In questo passaggio, ha ricordato anche il suo clamoroso gesto della tessera stracciata, quella del Pdl, ma che di fatto ha tenuto sempre in tasca, perché nel partito c’è ancora. Caso Tirrenia. Sempre nel 2011, secondo il presidente, fu ancora Palazzo Chigi convinto dal ministro Matteoli, a «non ascoltare gli appelli della Regione che denunciava l’annunciata svendita-truffa della Tirrenia di Stato ai privati». E ha aggiunto: «Noi invece chiedevamo un bando di gara per ogni rotta e i vari capitoli della convenzione. Ma scoprimmo che Roma aveva già deciso: voleva vendere in blocco la compagnia agli armatori napoletani, così come poi ha fatto il governo Monti, col ministro Passera». Per la verità, nell’estate del 2012, alla Regione fu offerto più di un posto nella nuova Cin-Tirrenia: «Certo – ha detto Cappellacci – ma rifiutammo il baratto fra sottomissione e poltrone». Saremar. Nell’aprile del 2011 e fino al 2012 «reagimmo all’aggressione del mercato con le navi Saremar e da quel momento in poi ci sono saltati addosso», ha detto, nel ricordo dei ricorsi subiti nei tribunali di mezza Italia, al Tar e all’Unione Europea. «La controreazione degli armatori fu rabbiosa e lo è ancora– ha continuato – ma oggi sappiamo che erano tutti dentro un cartello». Poi una precisazione: «La Saremar, in quegli anni, non è stata foraggiata con aiuti di Stato, ha avuto delle compensazioni per il servizio svolto. Questo abbiamo scritto all’Antitrust europeo e siamo convinti che alla fine usciremo indenni dalla maxi indagine sui misteri dei trasporti marittimi in Italia». Con un ottimismo persino esagerato, ha aggiunto: «Tutti i nostri conti sono in regola, non esiste alcun buco di bilancio della Saremar e su questo c’è stata molta disinformazione: come mai nessuno si straccia le vesti quando finanziamo Trenitalia con 40 milioni e le aziende di trasporto interno con 154? Perché garantiamo un servizio, com’è accaduto con Saremar». È probabile, ma sui conti la Regione ha peccato in trasparenza: sarebbe stata sufficiente più chiarezza e tempestività, per non finire nel mirino di molti e soprattutto del «fuoco amico». Flotta Sarda. La legge non è stata impugnata dal governo, ma «prima di costituire la Spa, aspettiamo fiduciosi l’Europa», con un ultimo giuramento: «Sarà un referendum on-line a dire se i sardi vogliono o no una loro flotta». Lui ha già cliccato sul sì.

«La Flotta sarda solcherà i mari» (L’Unione Sarda)

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La Regione annuncia che non rinuncerà al progetto. Ci sarà un referendum on line

Cappellacci rilancia: attendiamo soltanto il via libera dalla Ue
La Giunta rilancia la Flotta sarda e Cappellacci assicura: «Non abbiamo abbandonato il progetto ma aspettiamo soltanto che l’Unione europea ci dia il via libera».
La Flotta sarda non spegne i motori, ma anzi li scalda in attesa dell’ok dell’Unione europea. Dopo le indiscrezioni su un possibile esito positivo del ricorso contro i rincari tariffari operati dalle compagnie marittime ai danni della Sardegna, il Presidente della Regione (che detiene ad interim anche l’assessorato ai Trasporti) precisa «di non aver avuto alcun ripensamento sul progetto della Flotta sarda», ma anzi dice di essere «più determinato che mai nel portarlo avanti».ANNUNCIO La conferma è arrivata ieri durante la conferenza stampa convocata a Villa Devoto da Cappellacci che ha ricostruito la vicenda: dal rincaro dei prezzi ai collegamenti nazionali effettuati dalla società regionale Saremar, sino ai tanti ricorsi presentati e subiti dalla Regione. «Dopo l’esperimento iniziale messo su in fretta e furia per contrastare l’emergenza del caro tariffe, vogliamo trovare una soluzione strutturale. Potremmo rendere operative le rotte della Flotta sarda anche domani ma non avrebbero futuro. Aspettiamo invece il via libera dall’Ue per poter ripartire: che sia domani o sia il 31 agosto ci attiveremo immediatamente per i collegamenti annuali». Cappellacci ha precisato come adesso l’istruttoria sia in «fase di pre-notifica all’Unione europea» e ha annunciato anche un referendum on line sull’operazione.STAGIONE È probabile, quindi, che non vedremo i traghetti con il logo “Sardegna” per l’estate ma per salvare la stagione, la Giunta è in trattative con alcuni tour operator per trovare un accordo e abbattere le tariffe con quelle stesse compagnie a cui la Regione ha dichiarato guerra. «Facciamo i conti con quello che c’è», ha detto Cappellacci, «in attesa della soluzione definitiva». Inoltre, non si esclude il riutilizzo del buono vacanza sotto forma di voucher. Cappellacci e la dirigente regionale Gabriella Massidda hanno poi respinto al mittente l’accusa che le rotte nazionali di Saremar abbiano creato un buco nel bilancio della società in house della Regione. Perdite colmate con i 10 milioni stanziati lo scorso agosto dalla Giunta. «Si tratta di crediti che Saremar vantava dalla ex capogruppo Tirrenia per la gestione delle rotte onerate», è stato ribadito. IL PIANO I collegamenti della Flotta sarda, a regime, dovrebbero essere 4 (con 8 navi) con l’obiettivo di privatizzare la compagnia appena possibile. «Il compito della Regione non è fare l’armatore ma difendere i diritti della Sardegna», ha ribadito il governatore. Diritti che la Regione ha difeso davanti all’Europa e davanti alle Autorità di garanzia per il mercato. «Dai documenti dell’indagine in corso risultano rincari enormi, ma ancora sono secretati». Adesso non resta, quindi, che aspettare le risposte dei giudici e dei dirigenti europei.Annalisa Bernardini

Nessun taglio agli enti locali nonostante le inique politiche statali.

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“Nessun taglio agli enti locali”. Lo ha dichiarato il presidente Cappellacci, ribadendo la posizione della Giunta regionale in sede di approvazione della legge Finanziaria. “Nonostante le politiche inique dello Stato e un taglio delle compartecipazione erariali che si ipotizza intorno all’8% – ha evidenziato il presidente- è nostro intendimento scongiurare una riduzione di quel fondo unico che rappresenta un sostegno fondamentale per gli enti locali. La Regione – prosegue Cappellacci- intende così sostenere i territori anche in un momento in cui lo Stato centrale appare ritirarsi e fuggire dai propri compiti. E’ proprio dall’attenzione capillare alle nostre comunità – ha concluso il presidente- che può e deve ripartire non solo la ripresa economica, ma anche un nuovo patto di ricostruzione della nostra compagine sociale”.

Moneta complementare e reddito di comunità.

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La Regione Sardegna entra nel circuito di credito commerciale Sardex per dare nuova linfa, con azioni innovative, al sistema produttivo e occupazionale dell’isola in un momento di particolare stretta creditizia e di crisi di liquidità. La collaborazione tra l’amministrazione regionale e il circuito è sancita da un accordo siglato per il tramite dell’Agenzia governativa Sardegna promozione, con cui si da il via libera alla sperimentazione dell’utilizzo della moneta complementare: una forma evoluta di baratto multilaterale e multitemporale che consente di immettere nel circuito beni e servizi per il rafforzamento delle economie locali. “La proposta della Giunta – ha spiegato il presidente Ugo Cappellacci, illustrando alla stampa l’iniziativa assieme al direttore centrale dell’Agenzia, Mariano Mariani, e ai referenti di Sardex, Roberto Spano e Gabriele Littera – è di adottare il Sardex per istituire un ‘reddito di comunità’ da versare ai disoccupati sardi, un’ulteriore opportunità che vogliamo offrire a quei giovani che, per le difficoltà di accesso, non hanno ancora avuto la possibilità di affacciarsi al mondo del lavoro. Il funzionamento prevede una dotazione annuale di bilancio regionale pari a 20 milioni di euro, un vero e proprio Fondo di garanzia, da inserire nella manovra finanziaria per ciascuno degli anni dal 2013 al 2015. Stimiamo, infatti, il coinvolgimento di 10.000 giovani inoccupati, tra i 25 e i 35 anni, e l’erogazione di altrettanti redditi di comunità in moneta complementare ovvero 500 sardex mensili equivalenti a 500 euro al mese per beneficiario”. La Regione, in questi mesi, lavorerà per mettere a punto il regolamento, definendo i criteri di selezione per l’attribuzione del sussidio. I beneficiari, dal canto loro, dovranno mettere a disposizione ore di servizi per la comunità nell’ambito di progetti di pubblica utilità orientati a creare attitudini positive verso l’imprenditorialità e l’auto-impiego. “Per controbilanciare l’aumentata quantità di crediti sardex immessi nel circuito dai nuovi 10.000 beneficiari – ha spiegato Mariani – la Regione creerà un Fondo di garanzia, paria 20 milioni l’anno, da utilizzare per l’acquisto, in euro e con normali procedure di gara pubblica, di beni e servizi da rivendere in sardex all’interno del circuito”. Dal gennaio 2010, anno di operatività del circuito, sono oltre un migliaio le aziende associate, di ogni dimensione e settore, che generano attualmente un volume di scmbi pari a un milione di euro mensili, senza l’utilizzo di moneta corrente. “All’interno del circuito sardex – hanno spiegato i rappresentanti del cda – sono le stesse imprese a finanziarsi reciprocamente a tasso zero, consentendoli di risparmiare preziosa liquidità e di migliorare i propri flussi di cassa”.

Caro traghetti, vince la Sardegna Cappellacci: imbroglio smascherato (L’Unione Sarda).

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L’Antitrust dà ragione alla Regione sul caro traghetti. L’authority della concorrenza e dei mercati, cui da viale Trento si erano rivolti nel 2011 per via dell’aumento esorbitante (fino all’85 per cento) delle tariffe praticate, non avrebbe ritenuto congrue le giustificazioni addotte dalle compagnie di navigazione. CARTELLO Aumenti improvvisi che – secondo la Regione – sarebbero conseguenza di una sorta di cartello realizzato dagli armatori. Per lo stesso motivo le associazioni aderenti al Casper (il Comitato contro le speculazioni e per il risparmio che riunisce Adoc, Codacons, Movimento Difesa del cittadino e Unione nazionale consumatori) avevano presentato – sempre nel 2011 – un esposto all’autorità per la concorrenza.IL RICORSO Il ricorso è in fase di istruttoria, ma da indiscrezioni sembrerebbe profilarsi un successo della Sardegna. Soddisfatto il governatore Ugo Cappellacci: «Le compagnie adducevano come scusante l’aumento del carburante, ma mentivano. Ora puntiamo forte sulla flotta sarda». Per il presidente della Regione, che nella terza versione del suo esecutivo ha tenuto per sé l’interim dei Trasporti dopo l’uscita dei sardisti, «si sta rivelando l’imbroglio architettato dalle compagnie, celato sotto la firma di un accordo fatto in danno dei sardi. Le loro giustificazioni non sono state ritenute congrue: dietro l’operazione della nuova Tirrenia, presentata come la soluzione di tutti i problemi, c’erano freddi e cinici speculatori». Ancora: «Direi che l’Antitrust conferma la bontà delle nostre tesi. Ora andremo avanti con la flotta sarda, obiettivo tutt’altro che abbandonato». FLOTTA SARDA Sulla possibilità di istituire una compagnia di navigazione regionale, Cappellacci ha fatto sapere che per adesso il discorso è congelato in attesa delle decisioni dell’Ue, ma che si riaprirà con vigore non appena da Bruxelles arriverà un pronunciamento: «Dobbiamo aspettare l’esito dell’istruttoria sulla legge. Non possiamo fare niente finché l’Unione europea non si pronuncia. Un fatto è certo: nulla è archiviato. Anzi, il risultato ottenuto con le decisioni dell’Antitrust rafforza le nostre posizioni. Quello per la flotta sarda è un processo complesso e impegnativo che richiede i suoi tempi. Se l’Unione europea decide domani, dopodomani siamo al lavoro per rimettere in piedi il sistema di trasporto marittimo agevolato. Saremar l’abbiamo messa su in trenta giorni». Quindi l’affondo contro Tirrenia: «Non ci dà garanzie, visto che il suo nuovo corso nasce sulla base di un accordo collusivo in danno dei passeggeri».I SARDISTI Duro Giacomo Sanna, leader del Psd’Az, che preannuncia un esposto alla Procura della Repubblica: «Non appena sarà ufficiale il pronunciamento dell’Autorità garante del mercato e della concorrenza che conferma e certifica l’esistenza del cartello degli armatori napoletani per le tariffe e nei collegamenti marittimi da e per la Sardegna, presenterò un esposto in Procura per fare luce sulle collusioni che hanno portato alla svendita di Tirrenia in danno dei sardi e del libero mercato».Lorenzo Piras

Uno shock per contrastare la lentezza della burocrazia.

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“Una serie di azioni per dare luogo ad un vero e proprio shock anti-burocrazia”. Così il presidente della regione, Ugo Cappellacci, annuncia l’approvazione durante l’odierna riunione della Giunta di una delibera destinata a contrastare le lentezze della pubblica amministrazione. “É intollerabile – osserva Cappellacci – che i tempi della pubblica amministrazione siano diversi da quelli che tutti noi viviamo nel quotidiano come cittadini, lavoratori, imprenditori, studenti eccetera. Per questo – ha aggiunto il presidente – occorre una netta distinzione tra la buona amministrazione e quella che invece non rispetta i cittadini. Il rispetto dei tempi di ogni procedimento – evidenzia Cappellacci – sarà ancorato alla valutazione del responsabile e la mancata o tardiva emanazione del provvedimento sarà elemento di valutazione della performance individuale nonché di responsabilità disciplinare e amministrativo-contabile del dirigente e del funzionario inadempiente. Abbiamo inoltre istituito – prosegue il presidente – la figura del sostituto del responsabile del procedimento, che subentra nel caso di inerzia del responsabile: ciascuna Direzione Generale dovrà nominare tale figura. L’elenco sarà pubblico e consultabile sul sito Web istituzionale della Regione. Inoltre – prosegue Cappellacci – abbiamo stabilito che il Piano della Performance ed il Programma Triennale per la trasparenza e l’integrità, che saranno approvati entro il 30 maggio, saranno strettamente collegati alle misure anti-corruzione, per sottolineare la necessità di contrastare le patologie della pubblica amministrazione con azioni volte a incrementare la trasparenza della stessa”.

Fatti: indennità degli assessori ridotta a un euro.

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La Giunta regionale ha deliberato stamane la riduzione dell’indennita’ degli assessori alla stessa cifra gia’ stabilita nel 2011 per il sottoscritto: 1 euro. E’ un segnale concreto e dovuto per significare che l’Autonomia sarda non e’ solo difesa e rivendicazione di diritti, ma e’ anche e soprattutto assunzione di responsabilita’. Un segnale anche per dire che la politica non e’ un mestiere, una carriera o una rendita di posizione, ma e’ essenzialmente servizio, passione, senso di appartenenza e partecipazione alla vita pubblica della comunità”.

Sardegna, rimborso Imu ai meno abbienti (La Repubblica)

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“Il Patto di Stabilità non conta più”
ALDO FONTANAROSA

ROMA -A un anno dalle elezioni sarde, il presidente Ugo Cappellacci cala sul tavolo un asso pesante. La Regione restituirà l’Imu ai poveri dell’isola. Laddove Berlusconi non è riuscito, può farcela uno dei governatori più rappresentativi, o spericolati, del centrodestra. Beneficeranno della restituzione le 130 mila famiglie sarde che hanno tanti figli e un modesto Isee. Tra stipendi e proprietà, questi nuclei non vanno oltre i 20 mila
euro di redditi annui. «Le famiglie spiega Cappellacci, che porta il provvedimento alla Giunta di oggi dovranno dimostrare il loro diritto al rimborso e presentare la ricevuta
del pagamento dell’Imu. Voglio creare un’Agenzia regionale delle Entrate che sarà l’ente pagatore». Sarà l’Agenzia sarda a rimborsare l’Imu, dunque. Costo dell’ operazione per laRegione, 25 milioni. Senti Cappellaci e ti sembra di sognare. Perché la sua manovra antipovertà non si ferma certo all’imposta sulla casa. Diecimila giovani disoccupati riceveranno una specie di “social card”. Una carta di credito che permetterà di spendere 500 euro al mese in un circuito di negozi ribattezzato “Sardex”. Poi arriveranno gli sconti fiscali alle aziende che assumeranno lavoratori a titolo definitivo.Quindi i micro-prestiti alle imprese più innovative. Infine la Regione sarda restituirà per intero i 300 mila euro (più interessi) che 25 mila ditte aspettano dall’ente peri lavori fatti. L’intero pacchetto di misure richiede un assegno vicino ai 100 milioni. Governatore Cappellaci: è sicuro
di avere tutti questi soldi in cassa? Non si è accorto, scusi, che ilPatto
di Stabilità le legale mani? «Il Patto di Stabilità racconta il presidente sardo-lo abbiamo contestato davanti alla Corte Costituzionale, che ciba dato ragione. Per questo, io varerò una legge regionale che riscrive il Patto di Stabilità e libera le risorse che intendo spendere». Propaganda elettorale, idee strampalate che costeranno caro ai
sardi. Giampaolo Diana, capogruppo Pd al Consiglio regionale, pensa che il piano Cappellacci sia degno del Cetto La Qualunque interpretato da Albanese: «Un patto si chiama così perché è sottoscritto da due soggetti. In questo caso, dalla Sardegna
e dallo Stato. Non esiste che uno dei due contraenti si alza e dice: “Arrivederci e grazie, io non ci sto più”. Peraltro ignorare il Patto di Stabilità, come Cappellacci vuole fare, espone la Regione a sanzioni gravi. Multe che, alla fine, saranno i cittadini a p agare. Per questo considero le misure del governatore un salto nel vuoto. Peggio: a un anno dal voto, lui inizia così la sua campagna elettorale. E ci risparmi almeno il colore… Cappellacci si è vestito da pecorella quando al governo c’era il suo Berlusconi. Poi arriva Monti e
lui che fa? Gli scrive una lettera in sardo, sì in sardo, per chiedere di rivedere il Patto». Cappellacci scrolla le spalle: «Da mesi, invoco l’appoggio delle opposizioni alle soluzioni concrete che i sardi aspettano. Qui la crisi fa paura. Ma la sinistra conosce solo tre parole: no, no e ancora no”.