Patto di stabilità, l’emendamento apre la strada ad una vittoria storica.

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“La presentazione dell’emendamento sul patto di stabilità della Sardegna apre la via ad una vittoria storica. E’ il risultato della determinazione mostrata anche con l’ultima legge Finanziaria, dei nostri ricorsi alla Corte Costituzionale, che ha accertato la fondatezza delle nostre ragioni, degli incontri con il Governo e dell’azione di quei parlamentari che non hanno lasciato cadere nel vuoto i ripetuti appelli della Regione e del popolo sardo. Un particolare ringraziamento deve essere rivolto ai senatori sardi firmatari dell’emendamento della commissione Bilancio, che hanno difeso con determinazione e concretezza gli interessi dell’isola”. Così il presidente Cappellacci ha commentato l’approvazione in commissione Bilancio al Senato dell’emendamento sul patto di stabilità. “La modifica del patto – ha aggiunto il presidente- è stata oggetto dei recenti incontri con il viceministro Casero e il deputato Salvatore Cicu, durante i quali, dopo un’approfondita discussione sull’ordine del giorno approvato dalla Camera e sugli emendamenti che potevano aprire la strada all’adeguamento al nuovo regime delle entrate, confidavamo in un risultato positivo che ora, grazie alla svolta impresa con il passaggio nella Commissione del Senato, è a portata di mano. Con il voto al provvedimento –ha concluso il presidente- sarà sancito un punto fermo: “entro 120 giorni dall’entrata in vigore della legge “il ministero dell’Economia concorda con la Regione Sardegna le modifiche da apportare al patto di stabilità interno”.

COLLEGAMENTI AEREI- SONO GIA’ IN CORSO INTERLOCUZIONI CON ORGANISMI EUROPEI.

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“La pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale Europea non rappresenta un fatto inaspettato, ma è un atto finalizzato a consentire agli interessati e ai controinteressati la possibilità di formulare le proprie osservazioni. La Regione ha già avviato da tempo una serie di interlocuzioni con gli organismi comunitari affinché possa essere fugato ogni ragionevole dubbio che dovesse emergere durante quella che è la normale attività istruttoria della Commissione in ordine ai provvedimenti riguardanti il nostri sistema aeroportuale”. Lo ha dichiarato il presidente della Regione Sardegna, Ugo Cappellacci, intervenendo sulle risorse riguardanti il sistema aeroportuale sardo.“E’ pertanto un’occasione – ha aggiunto il presidente – per fare definitivamente chiarezza sul punto e per richiamare altresì l’attenzione su un dato oggettivo al quale deve essere dedicata la giusta considerazione ogniqualvolta si trattano questioni legate alla Sardegna: quella condizione di insularità che rappresenta un elemento di specialità rispetto allo Stato italiano. Confidiamo – ha concluso il presidente – di poter compiutamente illustrare le caratteristiche e gli effetti delle norme regionali alla Commissione e di poter salvaguardare così collegamenti aerei fondamentali per il sistema economico-sociale della Sardegna”.

Flotta sarda, il 18 giugno vertice con il commissario Almunia.

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Si terrà il 18 giugno a Bruxelles l’incontro richiesto dal presidente Ugo Cappellacci al commissario europeo per la Concorrenza Joaquin Almunia. Il confronto è stato richiesto dal presidente della Regione “per poter illustrare compiutamente le esigenze dei cittadini sardi in materia di diritto di mobilità, che sono alla base dell’attività della Saremar”. Nella lettera con cui ha espresso la necessità di un dialogo diretto, Cappellacci ha sottolineato la necessità di imprimere un’accelerazione sulle istruttorie riguardanti la Saremar: sia quella inerente alle isole minori, sia quelle riguardanti i collegamenti con il Continente. Il presidente ha altresì evidenziato che le istruttorie sono confluite in una più ampia e complessa procedura riguardante i contributi concessi dallo Stato italiano alla stessa Tirrenia, alla privatizzazione di quest’ultima e ai contribuiti destinati ad altre Compagnie di navigazione regionali dell’ex Gruppo Tirrenia. Cappellacci, oltre ad rimarcare la necessità di operare le dovute distinzioni tra le diverse situazioni oggetto di istruttoria, sottolinea altresì che sin dalle prime interlocuzioni gli uffici hanno cercato di offrire un fattivo contributo ai servizi della Direzione Generale Concorrenza, fornendo le necessarie informazioni, specie per quanto riguarda la natura dei servizi pubblici di cui trattasi e la relativa contabilità. Tali elementi – ha scritto il presidente – possono dimostrare che, nella specie, non sussistono aiuti di Stato incompatibili con le disposizioni europee. Nella missiva il presidente ha inoltre richiamato l’attenzione sulla situazione peculiare della Sardegna rispetto allo Stato italiano nel suo complesso, dovuta in particolare alla oggettiva condizione di insularità: “Per i sardi i servizi di continuità territoriale marittima,sia con il Continente che con le isole minori, sono vitali per le esigenze di ordine sociale, economico e culturale”.

Solidarietà al sindaco di Villaputzu per il vile atto intimidatorio subito.

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Nell’esprimere piena e sincera solidarietà al sindaco Condonesu, è fondamentale andare oltre la condanna di un atto ignobile e da codardi. Quando si verificano questi episodi è l’intera comunità ad essere offesa insieme al suo primo rappresentante. Per questo ciascuno cittadino, non solo nell’immediato, ma nel quotidiano è chiamato a difendere la compagine sociale e la dialettica democratica da chi pensa di turbarne lo sviluppo e la libertà d’azione. Chiederemo una risposta decisa da parte dello Stato affinché siano sempre meno i casi in cui questi atti restano impuniti. Allo stesso tempo dobbiamo essere noi stessi i primi interpreti di una risposta determinata, contrastando in ogni angolo della nostra isola e in ogni momento chi viola la legge e con essa i nostri valori più alti.

«Lo Stato sia leale con l’Isola» (L’Unione Sarda)

Cappellacci a Letta: più confronto sul Patto di stabilità
Ieri a Roma il presidente Cappellacci ha chiesto al governo il rispetto degli accordi su Vertenza entrate e Patto di stabilità: «Dateci quanto ci spetta».
La Regione non molla la presa. Sulla Vertenza entrate e sul Patto di stabilità chiede al governo di rispettare gli accordi. Lo fa nel giorno in cui la Conferenza delle Regioni ha incontrato il premier Enrico Letta a Palazzo Chigi. Il governatore Ugo Cappellacci ieri a Roma ha rivolto un appello al presidente del Consiglio: «Occorre ripristinare la leale collaborazione istituzionale e affrontare le questioni specifiche di ciascuna Regione». E la Sardegna ha assoluta necessità da un lato di ottenere il miliardo e 400 milioni di cui lo Stato è debitore al dicembre del 2012 (nonostante il pagamento di 500 milioni relativi all’Iva), dall’altro di rivedere i parametri del Patto di stabilità per rendere spendibili quei fondi con meno vincoli per rilanciare il sistema.LA RICHIESTA «In particolare», ha spiegato Cappellacci, «per quanto riguarda l’Isola esistono questioni molto urgenti, come la Vertenza entrate: mentre la Regione si è accollata la spesa sanitaria, rispettando i patti stretti nella precedente legislatura, lo Stato ancora deve fare la sua parte e versare alla Sardegna, per intero e non solo in parte, le somme dovute. Negli ultimi anni, su questo punto, abbiamo assistito a delle prese in giro e a una sleale mancanza di collaborazione. A questo si aggiunge la necessità di sciogliere il nodo del patto di stabilità, il cui mancato adeguamento rischia di vanificare ogni risultato perché impedisce all’amministrazione di poter utilizzare le somme a disposizione per le azioni destinate alle famiglie, alle imprese e ai territori». FIDUCIA In chiusura di intervento Cappellacci è parso fiducioso: «Prendiamo atto di un’apertura dell’esecutivo nazionale nei confronti delle Regioni, che chiedono di essere partecipi e protagoniste delle politiche per la ripresa, per le riforme e per ridare centralità all’Italia in Europa. Allo stesso tempo però auspichiamo di poter entrare quanto prima nella fase operativa affinché la questione sarda possa finalmente avere lo spazio che merita, con scadenze certe, nell’agenda politica nazionale». Letta non è entrato nello specifico del caso Sardegna, ma ha manifestato la volontà di tenere aperto il dialogo con le Regioni per avviare, tra l’altro, un coordinamento della finanza pubblica con specifico riferimento al federalismo fiscale.L’INCONTRO Il governatore ha poi incontrato il ministro per la Coesione territoriale Carlo Trigilia, in vista della nuova distribuzione dei fondi comunitari Fas (quelli per le aree sottoutilizzate) per il periodo dal 2014 e il 2020. Cappellacci ha ricordato anche all’esponente del governo la necessità di una revisione del Patto di stabilità: «Come certificato dall’allora ministro Fabrizio Barca, siamo i terzi in Italia per velocità di spesa per quanto riguarda i fondi europei di sviluppo regionale, con un importante recupero in questa legislatura», ha spiegato Cappellacci a Trigilia che invitava le Regioni a concentrare la spesa su obiettivi mirati. «È assurdo che l’Europa invogli a spendere e lo Stato da un lato chieda impegni giuridicamente vincolanti per l’impegno dei fondi e dall’altro blocchi la Regione con i vincoli. È il momento», ha concluso il governatore, «di correre per un riposizionamento dell’Italia in Europa, che passa anche dalla ripresa del Mezzogiorno e della Sardegna».Lorenzo Piras

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IL GOVERNO INTERROMPA SLEALE MANCANZA DI COLLABORAZIONE DELLO STATO VISTA NEGLI ULTIMI ANNI

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Occorre ripristinare la leale collaborazione istituzionale e affrontare le questioni specifiche di ciascuna Regione. E’ l’appello del presidente Ugo Cappellacci, intervenuto stamane a Palazzo Chigi all’incontro delle Regioni con il presidente del Consiglio dei Ministri, Enrico Letta.
“In particolare – ha spiegato Cappellacci – per quanto riguarda la nostra isola vi sono questioni molto urgenti, come la vertenza entrate: mentre la Regione si é accollata le spese sanitarie, rispettando i patti stretti nella precedente Legislatura, lo Stato ancora deve fare la propria parte e versare alla Sardegna, per intero e non solo in parte, le somme dovute. Negli ultimi anni sul punto – ha sottolineato il presidente – abbiamo assistito a delle prese in giro e una sleale mancanza di collaborazione. A questo – ha proseguito – si aggiunge la necessità di sciogliere il nodo del patto di stabilità, il cui mancato adeguamento rischia di vanificare ogni risultato perché impedisce all’amministrazione di poter utilizzare le somme a disposizione per le azioni destinate alle famiglie, alle imprese e ai territori”.
“Prendiamo atto – ha concluso Cappellacci – di un’apertura dell’Esecutivo nazionale nei confronti delle Regioni, che chiedono si essere partecipi e protagoniste delle politiche per la ripresa, per le riforme e per ridare centralità all’Italia in Europa. Allo stesso tempo però auspichiamo di poter entrare quanto prima nella fase operativa affinché la questione sarda possa finalmente avere lo spazio che merita, con scadenze certe, nell’agenda politica nazionale”.

DEBITI P.A.- LA REGIONE, PERFETTAMENTE IN LINEA CON D.L. 35/2013, ACCELERA I TEMPI

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“La Regione Sardegna non solo è perfettamente in linea con le disposizioni del D.L. 35/2013, ma ha precorso i tempi, imprimendo una significativa accelerazione ai pagamenti dei debiti della pubblica amministrazione”. Lo hanno dichiarato il presidente Ugo Cappellacci e l’assessore alla Programmazione, Alessandra Zedda, durante la conferenza stampa tenutasi stamane a villa Devoto sulla questione relativa ai pagamenti dei debiti commerciali. “Non vi è nessun ritardo – hanno precisato -: abbiamo puntualmente certificato il debito commerciale direttamente contratto dalla Regione, pari a 16 milioni di euro. La parte residua riguarda i trasferimenti agli enti locali e il debito verso altri soggetti, rispettivamente pari a 216 e 156 milioni di euro. La Regione salderà tutto il debito maturato, pari a 389 milioni di euro, entro il prossimo giugno. Noi abbiamo anticipato i tempi – hanno aggiunto presidente e assessore-, pagando il debito scaduto relativo agli investimenti per 103 milioni (di cui 91 già trasferiti agli enti locali) e quello inerente alle spese correnti per 80 milioni”. Cappellacci e Zedda hanno sottolineato altresì la notevole accelerazione impressa alla procedura sui pagamenti del debito commerciale: “Nel 2013 – hanno dichiarato- sono state pagate 1053 fatture per un totale di 74 milioni, con un’accelerazione del 20% sui tempi. Sono i primi effetti – hanno concluso Cappellacci e Zedda- di quello shock burocratico posto in essere dalla Giunta per diminuire sempre più l’intollerabile e odioso divario tra i tempi della pubblica amministrazione e quelli della vita quotidiana dei cittadini e delle imprese”

No all’arrivo dei boss mafiosi in Sardegna.

É inaccettabile che uno Stato perennemente smemorato si ricordi che la Sardegna é in Italia solo quando osserva la carta geografica per decidere dove depositare le sue scorie o i delinquenti mafiosi. La Sardegna é nota per il suo straordinario patrimonio ambientale, paesaggistico, culturale e per i suoi valori. Non intendiamo subire il marchio indelebile di Cayenna d’Italia, già affibbiato in passato ad alcuni dei nostri angoli più incantevoli. Il ruolo cui aspiriamo é molto diverso ed é quello di scrigno di ciò che il nostro Paese ha di più prezioso: dalle bellezze naturalistiche a quelle culturali e identitarie. Per questo ci opporremo all’inquinamento sociale che deriverebbe dallo sbarco di detenuti mafiosi. Se queste sono le attenzioni che lo Stato riserva alla nostra terra, non solo sono sgradite, ma sono altresì respinte con sdegno.

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SANITÀ, POLICLINICO MONSERRATO; BLITZ AL BLOCCO Q.ACCELERIAMO IL TRASFERIMENTO DA CLINICA MACCIOTTA

“Il trasferimento imminente di alcuni reparti della clinica Macciotta al Blocco Q del policlinico di Monserrato garantirà finalmente cure e servizi adeguati sia ai piccoli pazienti che ai loro familiari. Per varie ragioni, prima fra tutte quelle legate alla sicurezza, la vecchia struttura di Cagliari non può assolvere più ai compiti che per tanti anni ha svolto degnamente, ed ecco perché la Regione ha deciso di investire molto e accelerare sul trasferimento alla nuova struttura di Monserrato”. Lo hanno detto il presidente della Regione Ugo Cappellacci e l’assessore della Sanità Simona De Francisci durante la visita a sorpresa, questa mattina, nel cantiere del blocco Q dove entro poche settimane saranno trasferiti, al termine di una complessa procedura, i neonati della Terapia intensiva della clinica.
La Cabina di regia istituita dalla Regione alcuni mesi fa, e che coinvolge l’Azienda ospedaliero-universitaria, la Asl 8, il Brotzu e l’Università di Cagliari, sta seguendo da vicino ogni passaggio amministrativo-procedurale. Sarà la Prefettura di Cagliari a vigilare su tutte le fasi del trasloco, che potrà avvenire dal 10 giugno in poi.
L’impresa ha consegnato i lavori e nei prossimi giorni si procederà ai rigorosi collaudi di sale e macchinari.

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Entrate, Cappellacci da Letta: «Il governo faccia la sua parte» (L’Unione Sarda)

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«Ora lo Stato faccia la sua parte». Lunedì a Roma il governatore Ugo Cappellacci lo ricorderà al premier Enrico Letta in occasione dell’incontro con la Conferenza delle Regioni convocato a Palazzo Chigi. Chiederà non solo che le risorse della Vertenza entrate, un miliardo e 400 milioni, vengano trasferite fino all’ultimo euro a Cagliari ma soprattutto che possano essere spese. Insomma, dovrebbe proporre il rilancio del tavolo con lo Stato per chiudere definitivamente la partita. Dalla sua il capo dell’esecutivo ha l’ultima sentenza della Consulta. Pur avendo respinto il ricorso della Regione al ministero delle Finanze, la Corte costituzionale ha riconosciuto che «lo Stato è debitore moroso della Sardegna e questo ci permette di passare alla fase due: ottenere la modifica del Patto di stabilità in ragione dell’articolo 8 dello Statuto». LA PARTITA Il giorno dopo la sentenza il governatore Ugo Cappellacci è moderatamente fiducioso. «Il risultato sul riconoscimento del debito da parte dello Stato è stato centrato; ora l’obiettivo è riuscire a convincere il governo a finire di trasferire e a dare la possibilità di spendere le risorse». Per dare forza al riconoscimento costituzionale del debito, Cappellacci sottolinea un passaggio del dispositivo: «Indubbiamente l’inerzia statale troppo a lungo ha fatto permanere uno stato di incertezza che determina conseguenze negative sulle finanze regionali, alle quali occorre tempestivamente porre rimedio, trasferendo, senza ulteriore indugio, le risorse determinate a norma dello Statuto». Il sentimento del presidente della Regione è condiviso dall’assessore alla Programmazione Alessandra Zedda: «L’impostazione della consulta ci conforta», dice. «La strada di continuare la trattativa con lo Stato è quella giusta. Ora aspettiamo che il governo sia ottemperante».LE REAZIONI Le reazioni dei partiti, però, non sono tutte positive. Se Adriano Salis (Gruppo Misto) osserva che «nella Vertenza entrate ormai da anni tutti ci danno ragione, come ai fessi, ma nessuno scuce un euro», il capogruppo del Pd Giampaolo Diana mette benzina sul fuoco: «Cappellacci sta utilizzando il pronunciamento della Consulta come uno spot, l’ennesimo». Per l’esponente democratico non c’è niente di nuovo sotto il sole: «Che siamo creditori nei confronti dello Stato lo sappiamo dal 2007, anno dell’accordo Soru-Prodi. Dal 2010 l’intesa sulle entrate sarebbe dovuta entrare a regime, ma la Regione non ha fatto nulla perché a Palazzo Chigi c’era Berlusconi. Con Monti, poi, il governatore ha cambiato strategia, intimando il governo a fare la sua parte con una lettera in sardo. Abbiamo denunciato in tutti i modi gli errori di Cappellacci: non ha saputo gestire con autorevolezza il rapporto col governo e per nascondere questi limiti ha aperto una guerra legale sapendo che non sarebbe approdato a nulla, solo per avere un ritorno mediatico». Diana fa una proposta: «A suo tempo, con una mozione, cercammo di convincere la Giunta a presentare un piano straordinario di interventi per colmare il deficit infrastrutturale», conclude. «Era un piano che prevedeva 500 milioni all’anno che il governo avrebbe potuto concedere in titoli di Stato. Non siamo stati ascoltati». Anche Giacomo Sanna, leader Psd’Az) storce il naso: «È l’ennesima ammissione. Il problema è ottenere i soldi e poterli spendere. Ma reagire sarebbe chiedere troppo a questa Giunta».FIDUCIA Messaggi di fiducia arrivano invece dalla maggioranza. Michele Cossa, leader dei Riformatori, osserva: «Il debito è stato riconosciuto costituzionalmente, questa sentenza ci dà forza e argomenti per continuare a chiedere ciò che spetta ai sardi». Sulla stessa linea il capogruppo del Pdl Pietro Pittalis: «Ora si vada avanti nella trattativa per ottenere l’allentamento dei vincoli».Lorenzo Piras