“Diversi sindaci ci segnalano che la Regione non ha ancora comunicato le quote dei fondi 162 ai Comuni e che ancora la Giunta non ha provveduto a trasferire le risorse relative alle povertà estreme”. Lo ha dichiarato Ugo Cappellacci, coordinatore regionale di Forza Italia. “E’ una grave distrazione –prosegue l’esponente azzurro-, una prova di inefficienza i cui effetti negativi si ripercuotono sulle famiglie e sulle comunità. Non è tollerabile che non si dia una risposta a chi attende una conferma della 162 e ai possibili nuovi beneficiari né è pensabile che ad Ottobre ancora non sia arrivato nessun atto concreto sui fondi per le povertà estreme. Il presidente Pigliaru prenda personalmente in carico la questione – ha concluso Cappellacci-, perché la Sardegna non può aspettare i tempi lunghi della Giunta”.
Cappellacci(FI): Giunta in ritardo su povertà estreme e legge 162.
Ecco perché bisogna stracciare l’accordo Padoan-Pigliaru.
“Il fatto che lo Stato centrale rinvii al 2018 l’entrata in vigore del pareggio di bilancio per sé stesso, dovrebbe suggerire qualcosa ai baroni della Giunta che invece hanno accettato che la Sardegna facesse da cavia, in anticipo rispetto alle altre Regioni per cui è previsto nel 2016”. Così Ugo Cappellacci, coordinatore regionale di Forza Italia, ritorna sul tema dell’accordo “patacca” Pigliaru-Padoan. “In un quadro complessivo di tagli imposti da Roma – spiega Cappellacci- accettare il pareggio senza alcun contrappeso, è come consentire che ci dicano che possiamo bere tutta l’acqua a disposizione, mentre il Governo prende la nostra autobotte per sostituirla con una bottiglietta da pochi centilitri. Il rischio – prosegue l’esponente azzurro-, che ormai è realtà, è quello di un freno agli investimenti sia della Regione che degli enti locali: in concreto, nuove difficoltà per le strade, gli interventi contro il dissesto idrogeologico, l’edilizia pubblica etc. Il risultato paradossale è quello di un ulteriore ricorso all’indebitamento: proprio ciò che ha fatto la Giunta Pigliaru che, pur di non disturbare il manovratore Renzi, tradendo la difesa dei soldi dei sardi, ha contratto un super-prestito da 700 milioni di euro. Se consideriamo quanto viene riferito oggi da Il Sole 24 Ore, ovvero che il 92% del debito pubblico è determinato dall’amministrazione centrale, risulterà evidente l’atteggiamento cinico di un Governo che predica il rigore, ma lo pretende solo dai “più piccoli”, con tagli, lacci e veri e propri cappi, che strozzano le comunità, le famiglie e le imprese. Non possiamo accettare che in tutto questo la Sardegna faccia da cavia e debba perfino ringraziare chi compie esperimenti contabili che danneggiano gravemente la nostra isola. Pigliaru – evidenzia Cappellacci- chieda subito il confronto promesso, finora solo a parole, dal Governo affinché già nei prossimi provvedimenti l’isola venga compensata di quanto sottratto dall’accordo patacca e dalla legge di stabilità 2015. La Giunta ha la gravissima responsabilità di aver chiuso la vertenza entrate con disonore, rinunciando ai diritti dei sardi, ai ricorsi e alle risorse spettanti alla nostra terra. Dalla questione pareggio di bilancio parta anche una nuova vertenza entrate, che veda coinvolta tutta la società sarda anziché essere portata avanti con risultati fallimentari da chi solitariamente e in spregio agli interessi del popolo sardo ha alzato bandiera bianca”.
Cappellacci(FI) a Lotti: tagli solo annunciati. Sinistra ancora sinonimo di tasse.
Gli 80 euro? Il Governo si è già ripreso tutto con gli interessi”. Così Ugo Cappellacci, coordinatore regionale di Forza Italia, commenta le dichiarazioni del sottosegretario Lotti sulla politica fiscale del Governo Renzi. “Nonostante i proclami e la propaganda, gli italiani possono giudicare benissimo se con il centro-sinistra al Governo abbiano pagato più o meno tasse rispetto a prima. Finora dei tagli annunciati non si è vista neppure l’ombra e lo diciamo con rammarico perché non vediamo l’ora di vedere un allentamento della pressione fiscale vero e non solo immaginario-mediatico. Forse Lotti non sa – prosegue Cappellacci- che in Sardegna la sinistra è ancora sinonimo di aumento delle tasse: appena arrivati al Governo Pigliaru e i suoi hanno deciso l’aumento dell’IRAP, che nella precedente Legislatura avevamo ridotto del 70%. E’ lo stesso centro-sinistra che ha bollato la zona franca come un “inganno” o come, parole del presidente della Regione, “un incubo”. Forza Italia continua a pensare che l’abbassamento delle tasse sia l’unica via per consentire a impresa e lavoro di ripartire e che la zona franca sia l’unica vera leva, non assistenziale, per consentire alla nostra terra di compensare almeno in parte il divario derivante dalla condizione di insularità. Attendiamo con ansia – ha concluso Cappellacci- che anche il PD nazionale e regionale si convertano all’idea che meno tasse significa più consumi, più impresa e quindi più lavoro”.
Ricordate la promessa di Renzi alla Sardegna?
Un incontro in Sardegna alla fine dell’estate per portare non più il tema, ma le soluzioni: era questa la promessa formulata da Renzi il giorno dell’inaugurazione del Mater Olbia. Oggi invece apprendiamo da una nota stampa di Palazzo Chigi che si stanno ancora tenendo colloqui ed esami preliminari delle priorità. Così Ugo Cappellacci, coordinatore regionale di Forza Italia, commenta sulla sua pagina di Facebook la nota in cui il Governo comunica il “giro d’orizzonte” svolto oggi a Roma con il presidente Pigliaru. In un anno e mezzo gli unici risultati pervenuti dalle presunte “serie” interlocuzioni con il Governo sono con il segno meno: l’accordo-patacca che ha sottratto centinaia di milioni alla nostra isola, la sottrazione di 80 milioni dei Piano di Azione e Coesione, destinati proprio ad interventi per le infrastrutture e i 97 milioni di euro annui scippati alla Sardegna con la legge di stabilità. Se a Maggio abbiamo appreso che Pigliaru aveva atteso timidamente un anno e mezzo prima di presentare il dossier Sardegna, ora abbiamo avuto conferma che il documento è rimasto chiuso ancora per mesi nei cassetti del presidente del Consiglio e, salvo rare eccezioni, l’unico interessamento dei ministri per la nostra isola è stato di natura vacanziero-balneare.
Spariti duemila migranti. Sistema accoglienza tutto da rifare.
“Se i migranti spariscono, evidentemente il sistema di accoglienza è da rivedere”. Lo ha dichiarato Ugo Cappellacci, coordinatore regionale di Forza Italia, commentando i dati emersi dal consiglio territoriale dell’immigrazione riguardo ai circa duemila stranieri fantasma. “Se diamo alle parole il loro giusto significato, non quello imposto da una certa retorica, è un fatto disumano. Da oltre un anno – prosegue l’esponente azzurro-, con mozioni ed altri atti consiliari, Forza Italia sta chiedendo al presidente Pigliaru di concordare con il Governo misure adeguate ad affrontare la straordinarietà dei flussi e a chiedere l’interruzione degli sbarchi, se non saranno adottate. L’intesa siglata dal presidente nel 2014 è ormai superata dai numeri e dai fatti e non è accettabile che il Governo prenda decisioni unilaterali, scaricando, nel silenzio della Regione, tutto il peso sui sindaci, sui volontari e sulle forze dell’ordine, mentre l’esecutivo nazionale se la svigna della responsabilità senza stanziare risorse o adottare misure necessarie ed urgenti. Né è tollerabile che dopo la riunione tra Renzi e le Regioni, totalmente inconcludente, il famoso aggiornamento annunciato “entro due settimane” non sia mai avvenuto. Senza razionalità, l’accoglienza tradisce il principio di solidarietà e alimenta invece i circuiti criminali che ruotano intorno all’immigrazione. Pigliaru –ha concluso Cappellacci- chieda subito un confronto diretto con il presidente Renzi, perché la Sardegna non può essere trasformata subdolamente nel muro d’Europa sul Mediterraneo né una sorta di terra di nessuno in cui si perdono le tracce di migliaia di persone”
L’abbandono delle rotte minori? Un pasticcio di Pigliaru.
“Ora, di fronte all’evidenza, anche tra i banchi della maggioranza qualcuno lo ammette: la cancellazione della continuità territoriale 2 (quella per le cosiddette rotte minori) richiesta dalla Giunta Pigliaru è stata un pasticcio gravissimo, dannoso per la Sardegna”. Lo ha dichiarato Ugo Cappellacci, coordinatore regionale di Forza Italia. “Noi lo abbiamo denunciato subito – ricorda l’esponente azzurro-: c’era una nuova continuità per le rotte minori, pronta a partire e nell’ottobre 2014 Pigliaru e i suoi hanno chiesto colpevolmente l’abrogazione del decreto, mandando all’aria con un tratto di penna anni di lavoro. Lo hanno fatto in nome di un “ce lo chiede l’Europa”, smentito perfino dal segretario regionale del Partito Democratico. Come da copione, hanno disfatto senza proporre un’alternativa. In un anno e mezzo hanno propinato solo una lunga serie di annunci e alla scadenza delle promesse non hanno mantenuto un solo impegno. Hanno solo sostituito l’annuncio vecchio con una nuova promessa, con un gioco al rilancio a danno dei sardi. Prendiamo atto positivamente della presentazione di un’interrogazione da parte di alcuni esponenti del centro-sinistra e auspichiamo – ha concluso Cappellacci- che almeno questa possa avere risposta, visto che quella presentata mesi fa da Forza Italia attende ancora una risposta dalla Giunta dei baroni”.
Funtanazza: Pigliaru nascosto dietro i “dalla Regione fanno sapere.
“Leggiamo sulle agenzie di stampa notizie riferite genericamente “dalla Regione” riguardo alla questione Funtanazza. Per una completa informazione invitiamo “l’anonima fonte” regionale a precisare la data esatta della presentazione dell’istanza per l’intesa relativa a Funtanazza e quella in cui sono state emanate le norme vigenti all’epoca dell’intesa, certamente non attribuibili in nessun modo al centro-destra.
Invitiamo inoltre a proseguire senza interruzioni la narrazione fino ad oggi, anziché fermare e riavviare goffamente il “film” tra il 2009 e il 2012. E’ un fatto che anche rispetto all’intesa la Forestale ha verificato delle difformità ed è un fatto che il procedimento si sia concluso sotto la Giunta Pigliaru: la stessa che in questi mesi ha riesumato il PPR e che ha cancellato il Piano Casa.
Ribadiamo che per quanto riguarda Forza Italia la questione non è tecnico-giuridica, come qualcuno vorrebbe, ma spiccatamente politica: infatti, l’episodio evidenzia una contraddizione tra chi da un lato si erge a censore dei costumi e guardiano delle coste e dall’altro propone progetti edilizi a poche decine di metri dal mare. Il centro-destra ha sempre sostenuto che le norme del PPR erano inadeguate a garantire il giusto equilibrio tra sviluppo, tutela del paesaggio regole certe e uguali per tutti. Se è stato utilizzato lo strumento dell’intesa, strumento inventato dalla Giunta Soru per consentire a pochi soggetti individuati di realizzare interventi altrimenti impossibili con le regole generali, ed utilizzato da Soru-imprenditore, pertanto l’imbarazzo e l’incoerenza non può che essere tra le file del centro-sinistra. Sul punto sarebbe sicuramente più proficuo che il presidente Pigliaru, anziché nascondersi dietro i “dalla Regione fanno sapere” esprimesse il suo punto di vista, alla luce del sole.
Pigliaru non ricorre contro “buona scuola”? Ha fifa di affrontare il Governo.
“Un docente universitario, presidente di una Giunta composta al 90% da professori, non sa che una legge può essere impugnata nelle parti che si ritengono illegittime, senza intaccare quelle che, secondo lui, sarebbero ‘cose buone’?” Lo domanda Ugo Cappellacci, coordinatore regionale di Forza Italia, commentando la decisione del presidente Pgiliaru di non ricorrere contro la legge sulla cosiddetta “buona scuola”, che costringerà numerosi docenti sardi a fare la valigia per lavorare. “Poiché non oseremmo mai pensare ad un caso così clamoroso di ignoranza, resta in piedi solo un’ipotesi: Pigliaru ha una fifa tremenda di affrontare il Governo, perché risponde e obbedisce ai suoi capibastone anziché ai sardi che lo hanno eletto. Del resto – ricorda Cappellacci- un’idea su questo atteggiamento tutt’altro che coraggioso i sardi l’avevano già, visto che la Giunta, ossequiando la volontà di Renzi, ha ritirato tutti i ricorsi presentati nella precedente Legislatura, millantando risultati inesistenti e restando di fatto con un pugno di mosche. Allora il risultato è stata la perdita di centinaia di milioni di euro, oggi la migrazione forzata di molti nostri cervelli. Questi sono i risultati – ha concluso Cappellacci- paradossali di un presidente che difende il Governo dai sardi anziché i sardi dal Governo.
Enti locali: Pigliaru resuscita sistema feudale.
“E’ sempre più chiaro che Pigliaru sta lavorando al ritorno di un sistema feudale”. Lo ha dichiarato Ugo Cappellacci, coordinatore regionale di Forza Italia-Sardegna. “Distorcendo il significato delle parole – prosegue l’esponente azzurro- la Giunta dei baroni sta chiamando “riforma” la restaurazione, pezzo dopo pezzo, di quel sistema degli enti locali archiviato dai cittadini con i referendum, perché era calibrato sulle esigenze della politica e non su quelle dei territori. Anziché seguire la via indicata, ovvero il superamento delle province e la restituzione di un ruolo di primo piano ai Comuni, si torna al passato. L’impressione – sottolinea Cappellacci- è che l’ala conservatrice del PD, che tentò di boicottare in ogni modo i referendum e che non ha mai smesso di lavorare per il ritorno delle province, abbia avuto il sopravvento. Mentre era prevista l’abrogazione di tutte le province, senza distinzione alcuna e senza disuguaglianze tra i territori, loro prima si sono lanciati a salvare quelle a loro più care e poi, a suon di contentini, aggiungono un altro pezzo al loro minestrone istituzionale: non per dare risposte ai territori, ma solo per salvaguardare le rendite di posizione politiche di qualche notabile. E’ triste – ha concluso Cappellacci- constatare ancora una volta che un presidente eletto risponda solo ai propri referenti partitici anziché agli elettori”.
Basta retorica, Pigliaru e Renzi affondano la scuola sarda.
La retorica del presidente della Regione e della sua Giunta ha il sapore di una presa in giro: il “domani” dello slogan elettorale di Pigliaru per molti alunni inizia da pendolari e appiedati, a causa di un piano di dimensionamento scolastico che cancella una trentina di scuole e dell’inefficienza della giunta sugli autobus per portare i ragazzi negli istituti rimasti aperti nei paesi vicini.
E dire che su questo tema durante la campagna elettorale l’attuale presidente disse che avrebbe esercitato tutta la sua autonomia. Delle due è l’una: o era veramente poca o ha dimenticato la promessa. Il fatto che abbia perfino rinunciato al ricorso contro la cosiddetta legge “Buona scuola”, che costringe molti docenti a fare la valigia per poter lavorare, fa propendere per la prima ipotesi. Di reale e concreto ci sono solo i provvedimenti per l’edilizia scolastica già finanziati nella scorsa Legislatura e il piano Scuola Digitale, finanziato ed avviato da noi. A questo proposito auspichiamo che non ci siano rallentamenti nella distribuzione dei tablet.
Insomma in un anno e mezzo Pigliaru ha prodotto solo comunicati stampa e annunci. Quando inizierà a lavorare su quello che era il primo punto del suo programma?”
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