La Giunta ascolti i sindaci del Sinis e revochi la delibera sulle unioni dei Comuni.

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“La Giunta regionale revochi subito la delibera n. 49/12 del 13 Settembre 2016”. Lo chiede Ugo Cappellacci, coordinatore regionale di Forza Italia- Sardegna, raccogliendo la protesta dei sindaci della costituenda unione dei comuni del Sinis “Terra dei Giganti”. “E’ inaccettabile – prosegue il forzista- che la giunta regionale cambi le “regole del gioco” mentre la partita è in corso, con una mossa la cui illegittimità è molto più che un dubbio, visto che mediante una delibera si tenta di incidere in maniera scomposta su una legge regionale. Ancora una volta, come già avvenuto in materia sanitaria – osserva Cappellacci- l’esecutivo si muove come se le norme, perfino quelle votate da loro non molto tempo fa fossero carta straccia. Il risultato è sempre il caos, aggravato da un’inaccettabile mancanza di rispetto verso sindaci eletti dai cittadini e delle loro comunità, che provano a muoversi nel ginepraio causato dall’azione confusa e contraddittoria dell’esecutivo regionale. Stiamo preparando un’interrogazione – ha concluso Cappellacci- per chiedere il ritiro di una delibera che è un insulto alle legge, al buon senso e ai territori”.

#NOALCAROBUS: CANCELLARE I BALZELLI OCCULTI DI PIGLIARU SU BIGLIETTI E ABBONAMENTI DEI TRASPORTI DI LINEA.

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Con le delibera n. 20/6 del 12 Aprile 2016 e n. 40/4 del 6 Luglio del 2016 la Giunta regionale ha modificato il quadro tariffario per i servizi di trasporto di linea extraurbano;

Tale misura, annunciata come un’azione di “semplificazione, armonizzazione e accessibilità”, è solo la foglia di fico per coprire una serie di aumenti sia per i biglietti singoli che per gli abbonamenti, con incrementi che arrivano fino al 30%;

Ad esempio, l’inquadramento in un’unica tratta della fascia chilometrica compresa tra i 10 e i 20 chilometri vede un costo di 37 euro per l’abbonamento mensile destinato agli studenti. Nella situazione precedente, il costo era 28,50 euro per la fascia 10-15 KM e 38,50 in quella 15-20 KM: il risultato è un aumento cospicuo nel primo caso, corrispondente a quasi 10 euro in più.

Il nuovo sistema tariffario ha altresì determinato un aumento del costo dei biglietti per la corsa semplice, aggravato dalla eliminazione dei tagliandi validi per l’andata e ritorno e dei corrispondenti benefici, che raddoppia pertanto l’effetto negativo per chi acquista anche il secondo biglietto.

Tale penalizzazione non è stata compensata dall’introduzione del biglietto giornaliero, il cui prezzo è superiore al vecchio “andata e ritorno” ed in ogni caso non calibrato sulle esigenze dei cittadini interessati a tali misure.

Con il nuovo sistema tariffario la Giunta regionale ha altresì cancellato le agevolazioni basate sul modello ISEE, che erano rispettivamente del 55% per gli studenti sotto la cosiddetta soglia e del 42% per gli studenti sopra la soglia.

Sono state eliminate anche le agevolazioni del 55% e del 32% previste rispettivamente per gli ultra-sessantacinquenni sopra la soglia ISEE e per quelli sotto la soglia.

La nuova disciplina tariffaria rappresenta una scelta iniqua, che penalizza le fasce più deboli della comunità, aumentando in maniera subdola, dietro la facciata di una semplificazione che non c’è, i costi sostenuti dalle famiglie sarde e in particolare dai cittadini che hanno necessità del mezzo pubblico per poter esercitare il proprio diritto allo studio.

Gli aumenti delle tariffe rappresentano altresì un duro colpo alla continuità interna tra i Comuni della Sardegna ed in particolare a danno di quelle aree che più di altre hanno necessità di servizi efficienti, a costi accessibili, per poter vincere lo spopolamento e la desertificazione economica.

Chiediamo di rimuovere nuovi balzelli occulti, dannosi per i singoli cittadini, per le famiglie, per le fasce più deboli e per intere comunità;

Proponiamo di ripristinare le agevolazioni previste nel sistema tariffario precedente, con particolare riguardo agli studenti e agli anziani;

Proponiamo anche di ripristinare il biglietto andata e ritorno, inopinatamente soppresso con l’adozione del nuovo sistema tariffario.

Migranti: se perfino l’ONU dice di aiutarli a casa loro…

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Cari amici, vi segnalo l’intervista di Martin Kobler, capo della missione Onu in Libia. “In Libia – afferma il diplomatico. ci sono 235 mila migranti che aspettano di trovare il modo per andare in Italia. È cruciale – prosegue Kobler- ristabilire la sicurezza nel Paese, per contrastare il fenomeno del traffico degli esseri umani che si intreccia con quello del terrorismo”. Ripetiamo per chi ancora fa finta di nulla: si intreccia con il terrorismo.

Alla domanda su una possibile nuova ondata migratoria, risponde: “Terrorismo e migrazioni sono i sintomi della stessa malattia, che è la mancanza di autorità statale. Quindi dobbiamo affrontare il problema alla radice, ristabilendo la legalità. Il traffico di esseri umani è un crimine, e come tale va combattuto: servono una polizia e un esercito unitari, schierati su tutto il territorio, per contrastare terroristi e trafficanti. Nelle nostre liste ci sono 235.000 migranti che aspettano solo l’occasione per andare in Italia, e lo faranno”.

Ma c’è un’altra affermazione che, a mio avviso, è rilevante e che non può essere trascurata da chi oggi governa a Roma: “Per risolvere davvero il problema, però, bisogna andare alla sua radice, che sta nel transito e nel traffico sulle coste libiche, ma anche nella povertà dei paesi d’origine. Io sono stato nei campi, ho parlato con migranti senegalesi o della Guinea Bissau, e tutti mi hanno detto che partono perché a casa loro non hanno nulla da mangiare. La battaglia va condotta prima di tutto nei Paesi d’origine, e così risolveremo anche l’emergenza del transito in Libia”. Il concetto, che spesso viene semplificato con lo slogan “aiutiamoli a casa loro”, non viene espresso dai “cattivi” del centro-destra italiano, ma da un rappresentante dell’ONU, da uno impegnato sul campo, che ben conosce la realtà di cui sta parlando. E’ una voce autorevole, che rinforza quanto sosteniamo da tempo: la politica degli sbarchi di massa, senza controlli e senza criteri, tradisce ogni fine umanitario e rischia di perpetuare il circuito di morte, di tratta delle persone e di criminalità, che accompagna il fenomeno dell’immigrazione. Ciò vale, a maggior ragione, quando il Governo inventa la Sardegna come destinazione per masse di persone dirette verso altre mete, al solo scopo di contenere l’onda d’urto proveniente dalla sponda Sud  del Mediterraneo e poi scarica tutto sulle forze dell’ordine, sui volontari, sui sindaci, mentre il presidente della Regione tace e acconsente.

Ecco perché, come abbiamo scritto anche nella mozione che sarà discussa tra pochi giorni in Consiglio regionale (la seconda in un anno e mezzo) ribadiamo la necessità di dire subito “stop” agli sbarchi nella nostra isola.

Chimica Verde: Il Governo crede nel progetto? Lo dimostri con i fatti.

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“La chimica verde a Porto Torres non diventi la Bella addormentata nel bosco”. Lo ha dichiarato Ugo Cappellacci, coordinatore regionale di Forza Italia, che nel 2011 firmò l’accordo con il Governo e che avviò il progetto per la conversione di Porto Torres. “Quell’accordo – ricorda il forzista- è stato firmato a Palazzo Chigi e deve continuare ad essere trattato ai massimi livelli. Non è certo materia che deve finire nel dimenticatoio, nel sottoscala di qualche assessore distratto o tra le scartoffie accumulate da questo o quel capo di gabinetto. Dopo la lotta unitaria della politica e delle forze sociali sarde – prosegue Cappellacci- riuscimmo a scongiurare un futuro di abbandono e ad aprire una prospettiva che coniugasse il lavoro con un maggiore rispetto dell’ambiente. Per la prima volta in Sardegna abbiamo invertito la rotta, pensano ad un modello di sviluppo che liberasse l’isola dal ricatto per cui ogni posto di lavoro nei decenni passati veniva  pagato con un tributo in termini di salute, sicurezza, fruibilità del territorio. Abbiamo dimostrato di crederci e ora chiediamo al Governo nazionale di fare altrettanto, ma di dimostrarlo con i fatti, pretendendo chiarezza sugli obiettivi e sui tempi sia per il presente che per il futuro. La Giunta regionale – ha concluso Cappellacci- che solo per un fatto di continuità amministrativa si è trovata un nastro inaugurale da tagliare davanti a sé appena insediata, senza aver fatto ancora nulla, dopo due anni e mezzo batta un colpo e non abbia paura di svegliare chi oggi a Palazzo Chigi viene colto da sonnolenza ogni volta che si parla di azioni concrete per la nostra terra”.

Migranti: Pigliaru non si nasconda e sostenga i sindaci sardi.

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“Pigliaru non si nasconda e sostenga in prima persona i sindaci sardi, vittime dello scaricabarile del Governo Renzi sull’immigrazione”. Lo ha dichiarato Ugo Cappellacci, coordinatore regionale di Forza Italia e primo firmatario della mozione firmata dall’intero gruppo azzurro per chiedere lo “stop” degli sbarchi in Sardegna. “E’ inutile – prosegue il forzista- continuare a parlare di quote, che sono solo virtuali perché saltano puntualmente per decisioni assunte unilateralmente dal Governo nazionale. Anche la cosiddetta micro-accoglienza è solo un’ipotesi teorica, inapplicabile in concreto ad una Regione che non è vista come una meta dai migranti, i quali lasciano i centri di accoglienza per recarsi verso gli scali portuali e trovare il modo di lasciare l’isola. Portarli in Sardegna è una scelta illogica, che di umanitario ha ben poco e che rappresenta solo la scappatoia politica di un Governo che usa la nostra terra come zona “cuscinetto” per contenere i flussi di stranieri. Né è pensabile continuare a far finta che accanto a chi ha diritto d’asilo c’è anche chi deve essere rimpatriato. Sul punto deve finire la politica dello “struzzo” perché, senza controlli e senza criteri, l’accoglienza tradisce il fine umanitario e si presta a scopi criminali e affaristici. Ecco perché le scelte del Governo Renzi sono ciniche e pericolose per le nostre comunità. Pigliaru – ha concluso Cappellacci- abbia il coraggio di opporsi, di pretendere un confronto con il presidente del Consiglio e di dire chiaramente “stop” agli sbarchi in Sardegna”.

Aerei: con cancellazione CT2 Sardegna in balia delle compagnie aeree.

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“Un pasticcio, causato dalla assurda cancellazione della continuità territoriale per le rotte minori, decisa dalla Giunta Pigliaru nel 2014”: Così Ugo Cappellacci, coordinatore regionale di Forza Italia, commenta la cosiddetta ‘razionalizzazione’ dei voli Meridiana per Bologna, Verona e Torino. “I baroni di villa Devoto – prosegue il forzista- prima hanno impedito l’entrata in vigore del nuovo regime con la tariffa unica, che avrebbe favorito la destagionalizzazione dei flussi turistici, poi hanno eliminato del tutto anche la continuità per i sardi, lasciando l’isola in balia delle compagnie. La cancellazione delle rotte minori ha anche un altro effetto: considerato che per raggiungere l’isola i passeggeri sono costretti, con maggiori spese e itinerari più contorti, a passare per Roma e Milano, la scellerata decisione della giunta fa sballare anche i numeri della CT1, causando una carenza di posti disponibili. Nonostante l’esistenza di un contratto, che prevede che all’aumento della domanda deve corrispondere un aumento dei posti, con aerei più capienti o con più voli, senza ulteriori oneri per la Regione, la giunta Pigliaru ha firmato con Alitalia un accordo con cui la Regione dovrebbe pagare una seconda volta per quello che è già un obbligo della compagnia. Dopo aver perso due anni e mezzo in annunci, l’esecutivo sembra tornare sui suoi passi e virare verso un ripristino della CT2, che noi chiediamo ormai da due anni, ma non vorremmo che fosse solo l’ennesimo di una miriade di annunci-bufala. Anche perché ogni visitatore in meno rappresenta meno guadagni per le imprese e meno lavoro per i sardi. La smettano di fare i filosofi – ha concluso Cappellacci- e inizino a prendere decisioni per fare e non solo per disfare”.

Migranti: no a nuovi centri. Stop sbarchi in Sardegna.

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“L’annuncio di un nuovo centro a Monastir rappresenta la conferma che il Governo intende proseguire la politica del dirottamento verso la Sardegna di masse di migranti diretti altrove. Anziché continuare a nascondersi, il presidente della Regione si opponga all’uso della nostra terra come nuova Lampedusa”. Lo ha dichiarato Ugo Cappellacci, coordinatore regionale di Forza Italia e primo firmatario della mozione del gruppo consiliare azzurro in Consiglio regionale per lo stop agli sbarchi. “Trasferire nell’isola migliaia di persone che non vogliono venire qui non risponde a nessuno scopo umanitario, ma è solo la scappatoia politica di un Governo sottomesso ai partner europei. Dire che le quote sono rispettate, perché è aumentato il numero complessivo di persone giunte a bordo delle navi, significa travisare la realtà: i numeri aumentano, ma forze dell’ordine e volontari sono sempre gli stessi, con una situazione fuori controllo e ormai al collasso. Proseguire con una scelta politica fallimentare significa – ha concluso Cappellacci- perpetuare un meccanismo che vede il Governo scaricare le responsabilità su chi presidia il territorio e sulle comunità interessate”.

L’agenzia delle entrate sarda: bufala o nuova “cugina” di Equitalia?

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Il presidente Pigliaru e l’assessore alla Programmazione. 

“Una bufala o, nella peggiore delle ipotesi, una EquiSardegna, cugina di Equitalia”. Così Ugo Cappellacci, coordinatore regionale di Forza Italia, commenta il passaggio in commissione della leggina sulla presunta agenzia sarda delle entrate. “Considerato che lo Stato centrale continua a incassare i tributi di sua competenza e che in una fase successiva deve dare alla Regione quanto spetta in base all’articolo 8 dello Statuto, delle due è l’una: o si vuole creare un ente inutile o si sta creando un mostro amministrativo con cui la Regione si accolla le spese della riscossione, ma è sempre Roma la destinataria dei soldi incassati. Insomma, il rischio è quello di creare un sorta di EquiSardegna, ‘cugina’ isolana di Equitalia. Se poi lo Stato centrale non dà alla Regione quanto dovuto, è inutile fare operazioni di immagine finto-sovraniste, quando la Giunta ha ritirato i ricorsi e ha firmato accordi-patacca con cui Renzi ha preso il salvadanaio dei sardi. Solo nell’ultimo anno – sottolinea il forzista- il Governo ha scippato ben 700 milioni di euro, ha disatteso la sua parte degli accordi. Occorre stracciare quei patti scellerati e pretendere quanto dovuto fino all’ultimo centesimo e riprendere la battaglia sulle accise promossa ed avviata nella scorsa Legislatura. Questa agenzia sarda delle entrate, per come è stata proposta, è solo l’ennesima foglia di fico per darsi una parvenza sovranista e contemporaneamente continuare a coprire gli scippi del Governo Renzi”.

Soru ricorre contro PPR di Soru. Fine del finto ambientalismo.

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“Se perfino Soru presenta ricorso contro il suo PPR, ci troviamo all’epilogo clamoroso della stagione del finto ambientalismo della sinistra”. Lo ha dichiarato Ugo Cappellacci, coordinatore regionale di Forza Italia-Sardegna. “Il ricorso presentato dalla Riva di Scivu srl – evidenzia Cappellacci- con il suo legale rappresentate Emanuele Soru, chiede non solo l’annullamento del provvedimento della Direzione generale della pianificazione urbanistica territoriale e della vigilanza della Regione con cui è stata negata un’intesa ai sensi delle NTA del PPR e la trasformazione della ex colonia di Funtanazza, ma anche di ogni altro provvedimento presupposto, conseguente e/o comunque connesso, compresa la delibera della Giunta regionale n. 36/7 del 5 Settembre 2006 e il Piano Paesaggistico con essa approvato nella parte in cui limiterebbe temporalmente la definizione di intese. Funtanazza è il monumento alle contraddizioni della sinistra, all’ipocrisia dei finti ambientalisti secondo i quali i cementificatori sono sempre gli altri. Assistiamo ad un singolare conflitto – prosegue il forzista- che vede da un lato il Soru imprenditore, che lamenta il blocco del suo progetto a causa dei cavilli della Regione, e dall’altro il Soru politico che di quei cavilli è il padre nonché alfiere di un’applicazione rigorosa e ‘spietata’. Lo stesso Soru cui la Giunta presieduta dal suo ex assessore, tale Francesco Pigliaru, ha mostrato come un trofeo la revoca della revisione del PPR, il ritorno alla versione del 2006 e con la stessa deferenza ha anche cancellato il Piano Casa. Lo stesso Soru che convocava riunioni straordinarie e urgenti del partito, alla vigilia dei dibattiti in Consiglio regionale, perché a suo avviso la legge edilizia proposta dall’attuale esecutivo era troppo permissiva e andava riscritta, come poi è stato fatto. Quanti imprenditori, ‘comuni mortali’, hanno subito insieme ai loro lavoratori l’applicazione delle stesse regole che oggi bloccano Funtanazza  nella stagione dell’integralismo ipocrita? Quanti hanno subito i danni che oggi vengono lamentati dalla società dei Soru? Quanti hanno visto il loro progetto imprenditoriale naufragare perfino per gli oltre 6 mila errori contenuti nelle cartografie del piano Soru? Ora che anche il Soru imprenditore fa i conti con le decisioni del Soru politico, ora che sono crollate tutte le imposture della carovana degli ambientalisti radical chic che qualche tempo fa dal parco del Teatro Massimo predicavano il rispetto dell’ambiente ma solo per gli altri, la riva al mare solo per i compagni con la ‘erre moscia’ e non per i sardi e altre amenità, si apra un dibattito libero dalla presunzione che da una parte ci sono i buoni per definizione ‘democratica’ e dall’altra solo i cementificatori. In due anni e mezzo l’attuale giunta ha solo ripristinato il piano Soru, ha cancellato il piano casa, ha varato una legge edilizia che non è neppure lontana parente del piano casa. Si liberino dal fantasma del loro passato, dalle ipocrisie e – ha concluso Cappellacci- inizino a dialogare con i territori per raggiungere il giusto equilibrio tra il rispetto dell’ambiente e del paesaggio da un lato e le iniziative imprenditoriali dall’altro”.

Pigliaru mette le scuole al primo punto, ma solo per chiuderle.

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“Le scuole erano il primo punto del programma elettorale del presidente Pigliaru, ma solo per chiuderle. Quello che arriva da Goni è uno dei moltissimi segnali di dissenso verso una politica liquidatoria che, in nome di risparmi inesistenti, mette i lucchetti alle porte delle scuole sarde”.  Lo ha dichiarato Ugo Cappellacci, coordinatore regionale di Forza Italia-Sardegna, in seguito alle proteste per la chiusura della scuola di Goni. “Finora gli unici atti – prosegue il forzista- sono il piano di desertificazione scolastica, che ha chiuso gli istituti, rendendo pendolari e pure appiedati numerosi ragazzi dei piccoli comuni e il silenzio complice sulle scelte del Governo, che mortificano il mondo della scuola in tutte le sue componenti, interrotto solo da comunicati stampa in cui abbondano le parole e scarseggiano le azioni. Avevano ereditato da noi un piano per l’edilizia scolastica già avviato, con interventi già indicati e una dotazione finanziaria reale, ma hanno preferito ricominciare da capo, cambiargli nome e il risultato è che il tanto sbandierato piano iscol@ registra inefficienze e ritardi clamorosi, con il rischio di perdere i fondi del Fondo di Sviluppo e Coesione, perché ancora non sono state assunte obbligazioni giuridicamente vincolanti: fatto che già costato nel 2015 un taglio da parte del Governo degli importi stanziati. Insomma, molti delle le centinaia di interventi spacciati come risultati durante le conferenze stampa non sono iniziati e numerosi non sono neppure arrivati alla progettazione preliminare.  Anziché continuare a propinare bufale o intestarsi azioni compiute da altre, i baroni della Giunta regionale rileggano il loro programma dall’inizio perché – ha concluso Cappellacci- finora, dopo tanti proclami, non hanno iniziato a lavorare neppure sul punto 1”.