Ora lo dicono anche i giudici: l’accordo Pigliaru-Governo sui soldi dei sardi era una c….a pazzesca.

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“Un atteggiamento da dilettanti da sbaraglio dinanzi al quale la richiesta di dimissioni è il minimo”. Così Ugo Cappellacci, coordinatore di Forza Italia, ritorna sulla sentenza della Corte Costituzionale n. 154 del 2017 relativa agli accantonamenti.

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Sentenza n. 154 del 2015, punto 3.7

“Hanno fatto una figuraccia perché hanno pure sbagliato la delibera autorizzativa, dimenticando di indicare un contenuto uguale a quello del ricorso.

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Non solo – prosegue l’esponente azzurro-, nella loro foga di dimostrare che l’accordo stipulato da Pigliaru nel 2014 non era la schifezza che è, hanno incentrato tutto su quel pastrocchio e sono stati i giudici costituzionali a spiegare la differenza tra la patacca rifilata dal Governo a Pigliaru e l’accordo stipulato con il Trentino-Alto Adige: “Si tratta, piuttosto, di verificare se l’accordo concluso tra Stato e Regione autonoma Sardegna escludesse espressamente, o meno, la possibilità di imporre ulteriori contributi al risanamento dei conti pubblici. (…), soltanto quello stipulato con le autonomie della Regione Trentino-Alto Adige, non solo esibisce un orizzonte temporale esteso fino al 2022, ma, soprattutto, esclude testualmente la possibilità di apportare modifiche peggiorative, con la sola salvezza della ricorrenza di esigenze eccezionali di finanza pubblica, ma, in tal caso, per importi già predeterminati nelle clausole del patto. Il comma 9 dell’art. 42 del d.l. n. 133 del 2014, come convertito, nel recepire, invece, l’accordo concluso dalla Regione autonoma Sardegna con lo Stato, ha fissato l’obiettivo di finanza pubblica cui avrebbe dovuto concorrere la Regione solo per il 2014, limitandosi ad imporre, per gli anni dal 2015 in poi, l’obbligo di conseguire «il pareggio di bilancio come definito dall’articolo 9 della legge n. 243 del 2012», dunque inteso come saldo non negativo, in termini di competenza e di cassa, tra le entrate finali e le spese finali. E ciò non esclude, di per sé, l’imposizione di ulteriori contributi al risanamento della finanza pubblica”. Altrettanto grave è il passaggio con cui la Corte dice che la vertenza entrate è stata superata in conseguenza dell’accordo stipulato il 21 Luglio 2014, “dei cui obblighi non può sostenersi l’inadempienza da parte dello Stato”. Insomma, Pigliaru ha chiuso con disonore la vertenza entrate, facendosi fregare dal Governo Renzi. Non solo ha firmato un accordo vantaggioso solo per lo Stato, a differenza del Trentino, ma ha anche ritirato i ricorsi promossi da noi per rivendicare i soldi dei sardi. In particolare il n. 160 del 2012 che era uguale a quello promosso dalla Valle d’Aosta. Quest’ultima non lo ha ritirato, ha vinto e ora si sta facendo restituire il maltolto. La Sardegna per colpa di Pigliaru e dei suoi esimi colleghi ha perso 2 miliardi e nessuno si assume le responsabilità politiche di un fatto che rischia di far saltare in aria le casse della Regione”.

Così Pigliaru & c. hanno fatto perdere 2 miliardi alla Sardegna.

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“Due miliardi persi, dimissioni subito”. Così Ugo Cappellacci, coordinatore regionale di Forza Italia, commenta le dichiarazioni della giunta regionale sulla sentenza della Corte Costituzionale sugli accantonamenti. “C’era un modo per ottenere il maltolto dal 2012 ad oggi: il ricorso presentato dalla mia giunta (n. 160 del 2012). La Valle d’Aosta ne ha promosso uno, non lo ha ritirato, ha vinto e ora sta ottenendo quanto ingiustamente sottratto dal 2012 ad oggi (non dal 2018). Pigliaru invece lo ha ritirato miseramente dopo aver firmato con Padoan l’accordo fregatura del 2014, che al punto 5 recitava: “La Regione si impegna a ritirare, entro il 16 settembre 2014, tutti i ricorsi contro lo Stato pendenti dinanzi alle diverse giurisdizioni relativi alle impugnative di leggi o atti conseguenziali in materia di finanza pubblica, promossi prima del presente Accordo, o, comunque, a rinunciare per gli anni 2014-17 agli effetti positivi sia in termini di saldo netto da finanziare che in termini di indebitamento netto che dovessero derivare da eventuali pronunce di accoglimento“. Insomma, da veri polli hanno rinunciato non solo ai ricorsi ma anche agli effetti positivi delle sentenze già vinte. Ora il ‘trio sciagura” presenta davanti alla stampa e, anziché recitare un doveroso ‘mea culpa’, minimizza e fa spallucce. Chi pagherà ha concluso – ha concluso Cappellacci- per questi errori, che hanno fatto mancare al bilancio regionale centinaia di milioni ogni anno?”

Elisoccorso: il bando della Giunta non c’è, Arru ci fa o ci è?

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“L’assessore Arru ci fa o ci è?” Così Ugo Cappellacci, coordinatore regionale di Forza Italia, replica alle dichiarazioni dell’assessore alla Sanità sull’elisoccorso. “Mentre l’assessore fa finta di non capire – prosegue l’esponente azzurro, ma recita così bene la parte che sorge qualche dubbio, ribadiamo che il bando per l’elisoccorso oggi non esiste perché è stato bloccato dall’ANAC, che le scadenze da lui promesse per la ripubblicazione sono pura fantasia e che, a causa di questa inefficienza, i Vigili del Fuoco sono costretti a sopperire alle carenze della politica. Non tenti di nascondersi dietro di loro, perché chiaramente abbiamo detto che alle donne e agli uomini che sul campo provano ad assicurare il servizio, pur tra mille difficoltà, noi esprimiamo la nostra solidarietà. L’equipaggio va benissimo mentre quello che manca sono proprio i mezzi. Mancano – ha concluso Cappellacci- perché la Giunta, pur avendo trovato un lavoro già pronto, ha tentato di sostituirlo con un piano più costoso meno efficiente e finito sotto la lente dell’Anticorruzione. Ha fatto dei pasticci da cui non riesce a uscire”.