La Regione non si arrende «Ripartiremo con la Flotta Sarda» (La Nuova Sardegna)

20130327-135818.jpg

Ma serve il via libera dell’Unione europea. Cappellacci: «Pronti a far salpare subito le navi» Sui conti della Saremar il governatore garantisce: tutto in regola, non esistono buchi di bilancio
di Umberto Aime
CAGLIARI La Flotta Sarda (con due maiuscole, perché è una società per azioni) non è in disarmo. A giurarlo, con tanto di citazione («un politico guarda alle prossime elezioni, lo statista alle prossime generazioni», De Gasperi) è stato il governatore Ugo Cappellacci. Preoccupato che una settimana fa fosse stato frainteso e l’avessero preso per un codardo, ieri è stato didascalico: «La legge regionale che ha istituito l’innovativa Flotta Sarda Spa è al vaglio dell’Europa e se il via libera dovesse arrivare anche ad agosto, faremmo salpare lo stesso le nostre navi. Perché non sarà più un esperimento, come con la Saremar, ma il nostro formale impegno che vogliamo essere noi a garantire i trasporti marittimi 12 mesi su 12». Nel dettaglio, stando alla promessa solenne, le rotte saranno quattro, tre al nord e due al sud dell’isola, garantite da otto navi noleggiate con i 20 milioni l’anno e per cinque anni che la legge metterà nelle casse della Spa. «Questo per me – ha detto il presidente – è uno di quei progetti strutturali che guardano alle prossime generazioni», e non «più all’emergenza delle stagioni 2011 e 2012 quando di fronte all’aggressione degli armatori e agli aumenti delle tariffe, reagimmo duri coi traghetti Saremar». Chiarito quello che farà appena arriverà l’atteso bollino blu europeo, ma è molto difficile che sia prima di settembre, Cappellacci ha messo assieme, una pagina dopo l’altra, l’ultimo suo dossier (titolo: «Verità, polemiche e disinformazione») sulla vertenza trasporti. È quello lasciatogli in eredità dall’ex assessore sardista Christian Solinas uscito all’indomani dell’addio del Psd’Az dalla giunta. Caro-traghetti. Nel 2011, la Regione cercò più volte di fermare il caro-traghetti, ma furono le compagnie ad abbandonare il tavolo tecnico per poi aumentare comunque le tariffe anche del 110 per cento, nonostante il carburante fosse cresciuto solo del 40. «In quei mesi – ha detto il governatore– trovammo persino un altro avversario: il governo Berlusconi, che non raccolse i nostri appelli e finì per esserci ostile». In questo passaggio, ha ricordato anche il suo clamoroso gesto della tessera stracciata, quella del Pdl, ma che di fatto ha tenuto sempre in tasca, perché nel partito c’è ancora. Caso Tirrenia. Sempre nel 2011, secondo il presidente, fu ancora Palazzo Chigi convinto dal ministro Matteoli, a «non ascoltare gli appelli della Regione che denunciava l’annunciata svendita-truffa della Tirrenia di Stato ai privati». E ha aggiunto: «Noi invece chiedevamo un bando di gara per ogni rotta e i vari capitoli della convenzione. Ma scoprimmo che Roma aveva già deciso: voleva vendere in blocco la compagnia agli armatori napoletani, così come poi ha fatto il governo Monti, col ministro Passera». Per la verità, nell’estate del 2012, alla Regione fu offerto più di un posto nella nuova Cin-Tirrenia: «Certo – ha detto Cappellacci – ma rifiutammo il baratto fra sottomissione e poltrone». Saremar. Nell’aprile del 2011 e fino al 2012 «reagimmo all’aggressione del mercato con le navi Saremar e da quel momento in poi ci sono saltati addosso», ha detto, nel ricordo dei ricorsi subiti nei tribunali di mezza Italia, al Tar e all’Unione Europea. «La controreazione degli armatori fu rabbiosa e lo è ancora– ha continuato – ma oggi sappiamo che erano tutti dentro un cartello». Poi una precisazione: «La Saremar, in quegli anni, non è stata foraggiata con aiuti di Stato, ha avuto delle compensazioni per il servizio svolto. Questo abbiamo scritto all’Antitrust europeo e siamo convinti che alla fine usciremo indenni dalla maxi indagine sui misteri dei trasporti marittimi in Italia». Con un ottimismo persino esagerato, ha aggiunto: «Tutti i nostri conti sono in regola, non esiste alcun buco di bilancio della Saremar e su questo c’è stata molta disinformazione: come mai nessuno si straccia le vesti quando finanziamo Trenitalia con 40 milioni e le aziende di trasporto interno con 154? Perché garantiamo un servizio, com’è accaduto con Saremar». È probabile, ma sui conti la Regione ha peccato in trasparenza: sarebbe stata sufficiente più chiarezza e tempestività, per non finire nel mirino di molti e soprattutto del «fuoco amico». Flotta Sarda. La legge non è stata impugnata dal governo, ma «prima di costituire la Spa, aspettiamo fiduciosi l’Europa», con un ultimo giuramento: «Sarà un referendum on-line a dire se i sardi vogliono o no una loro flotta». Lui ha già cliccato sul sì.

Zona Franca: le lettere a Monti e Tajani.

20130312-163228.jpg
“Come preannunciato, ho scritto al presidente del Consiglio dei Ministri, Mario Monti, per sensibilizzarlo sul tema della zona franca in vista del vertice europeo del 14 Marzo. Dopo aver illustrato le iniziative intraprese dalla Regione, ho sottolineato che la modifica del nuovo codice doganale comunitario è parte integrante della più ampia vertenza che la Regione sta portando avanti per l’effettivo riconoscimento della condizione insulare, dei gravi svantaggi permanenti in termini di maggiori costi rispetto ad altri territori nazionali ed europei, ulteriormente acuiti dalla grave e perdurante crisi che colpisce il nostro apparato produttivo.
Ho chiesto al presidente del consiglio un qualificato intervento che richiami l’attenzione dei massimi vertici comunitari sul tema del rispetto dei principi sanciti dall’art. 174 del Trattato di Lisbona finalizzato a promuovere uno sviluppo armonioso dell’insieme dell’Unione realizzando il rafforzamento della sua coesione economica, sociale e territoriale e riducendo il divario tra i livelli di sviluppo delle varie regioni ed il ritardo delle regioni meno favorite. Ho sollecitato inoltre un’iniziativa per favorire un urgente incontro di approfondimento ed un confronto tecnico con gli uffici della competente Commissione europea in materia di codice doganale.
Inoltre mi sono rivolto nuovamente anche al vicepresidente della Commissione Europea, Tajani, al quale con una missiva ho chiesto un intervento per meglio rappresentare al Commissario Šemeta (al quale ho scritto nelle scorse settimane) le esigenze della Sardegna e poter quindi organizzare quanto prima l’incontro richiesto”.

Ugo Cappellacci

MEDITERRANEO – PROGRAMMA EX ENPI, REGIONE SARDEGNA CONFERMATA AUTORITA’ DI GESTIONE.

20130306-164611.jpg
La Sardegna conferma il suo ruolo guida, come autorita’ di gestione, del progetto ENI, ex ENPI. L’ ha reso noto il presidente della Regione, Ugo Cappellacci, dopo la decisione (con dieci voti a favore) del comitato di programmazione congiunta ENI (Strumento Europeo di Vicinato) CBC (Cooperazione Transfrontaliera), Bacino del Mediteraneo (ex ENPI). Il comitato e’ costituito da 14 Paesi, con una popolazione complessiva di circa 110 milioni di cittadini.
Il programma ENI e’ un’azione di cooperazione transfrontaliera che coinvolge, oltre ai paesi europei, i partner delle Regioni costiere dl Mediterraneo. Nella sua edizione precedente e’ stato finanziato con 173 milioni di euro destinati a promuovere azioni e progetti definiti dai paesi partecipanti.
“Consolidiamo cosi’ – ha evidenziato Cappellacci – la nostra azione di prospettiva su quel bacino del Mediterraneo che deve essere considerato dall’Europa un’opportunita’. La Sardegna per la sua posizione geografica, e ora anche per una positiva esperienza riconosciuta a livello nazionale ed internazionale, continua a recitare un ruolo da protagonista”.

“Cappellacci bussa all’Ue” (L’Unione Sarda, 3 marzo 2013)

zona_franca_sardegna

Zona franca: il presidente scrive al commissario per la fiscalità

E intanto dal governo arrivano i soldi per la cassa integrazione

Nel fine settimana Ugo Cappellacci archivia momentaneamente il file «azzeramento Giunta» e riapre quello «zona franca», anche per battere il ferro caldo di un tema che ha imposto al dibattito elettorale. La nuova iniziativa è una lettera al commissario Ue per la fiscalità (il lituano Algirdas Semeta) per chiedere un incontro urgente sulla questione. Il governatore mira alla modifica del codice doganale comunitario, inserendo la Sardegna tra i territori extra-doganali (esenti da Iva, dazi e accise) accanto ai Comuni di Livigno e Campione d’Italia. Un privilegio che spetta ad altre isole europee e non tutte piccole o piccolissime, visto che c’è pure la Groenlandia, la più grande del mondo benché popolata come l’Ogliastra.
L’APPELLO Cappellacci vuole accelerare: e non solo chiede un incontro al commissario Semeta, ma lo invita a visitare la Sardegna per «una puntuale comprensione della grave crisi che colpisce l’apparato produttivo e delle difficoltà economiche e sociali».
La lettera spiega che, con l’attivazione della zona franca (deliberata anche da molti Comuni), è stata assunta «una posizione di contrasto della palese violazione per i cittadini sardi dei diritti fondamentali sanciti dalla Costituzione italiana e dal Trattato di Lisbona». Un’altra lettera per comunicare le azioni della Regione è stata spedita agli enti energetici e petroliferi.
IL PD L’iniziativa continua a non convincere la vicesegretaria del Pd Francesca Barracciu, che se la prende con una frase («quel risultato non si ottiene con una letterina») detta dal presidente ai comitati per la zona franca: «Come volevasi dimostrare», scrive Barracciu su Facebook, «andate a leggere le mie note stampa di tre settimane fa. Ribadisco di non essere contro la zonafranca ma contro chi, come Cappellacci, ne ha fatto strumento di becera propaganda elettorale. Oggi ammette candidamente che non basta una letterina e cosa fa? Ne scrive un’altra».
Anziché insistere su questa bufala, aggiunge la consigliera regionale in una nota firmata insieme ai colleghi Franco Sabatini e Pietro Cocco, il governatore «si colleghi con l’Europa per affrontare un’altra tragedia che potrebbe colpire l’economia della Sardegna e ha già colpito Sulcis e Ogliastra: la lingua blu», tema su cui «la Giunta è latitante».
CASSINTEGRATI Da domani Cappellacci riprenderà in mano l’azzeramento della Giunta (anche se molti assessori uscenti potrebbero poi scoprirsi rientranti). Da qualche giorno ha avviato consultazioni bilaterali con gli alleati, martedì incontrerà il gruppo consiliare Pdl, più in là dovrebbe convocare un vertice collegiale.
Tra gli assessori a rischio c’è Antonello Liori (Lavoro), che ieri però ha potuto annunciare di aver ricevuto dal ministero «l’autorizzazione al pagamento delle prime due mensilità di cassa integrazione 2012 ai circa 5.000 lavoratori rimasti esclusi, per il disatteso impegno del governo di completare il finanziamento per la copertura totale del 2012». Un risultato raggiunto «grazie all’azione della Regione e delle forze sociali».
MONTIANI Sul rimpasto incideranno anche le scelte dell’area che, alle Politiche, ha sostenuto Mario Monti. Pierpaolo Vargiu, unico deputato sardo della coalizione, annuncia per venerdì 8, a Oristano, la riunione di «tutti i candidati e i sostenitori di Scelta civica Sardegna, per dare testa e gambe al progetto di cambiamento dell’Isola».
Lo sguardo è già rivolto alle Regionali: Vargiu sottolinea che Scelta civica «anche nell’Isola nasce mettendo insieme appartenenze e sfumature diverse, cementate da un unico progetto serio per una Sardegna diversa e migliore». Un progetto che potrebbe non prevedere necessariamente alleanze con Pdl o Pd.
Giuseppe Meloni

ABBANOA, CAPPELLACCI A BRUXELLES INCONTRA DG CONCORRENZA UE

Si è tenuto a Bruxelles l’incontro tra il presidente della Regione Ugo Cappellacci e i rappresentanti della Direzione generale Concorrenza dell’Unione Europea per sostenere l’azione di risanamento e di ricapitalizzazione di Abbanoa. Il confronto, successivo a quello con l’ambasciatore della Rappresentanza Italiana presso l’Unione Europea, Nelli Feroci, ha consentito di svolgere un approfondimento circa il percorso intrapreso e i contenuti del piano di ristrutturazione per consentire la ricapitalizzazione dell’azienda. “Lavoriamo con costanza e determinazione – ha dichiarato il presidente Cappellacci – per superare le difficoltà e portare l’azienda sul binario dell’economicità, dell’efficacia, dell’efficienza e di un rapporto nuovo con i cittadini”. (red

UE: PRESIDENTE CAPPELLACCI, POLITICA AMBIENTALE E MERCATO UNICO RICHIEDONO STRATEGIA ENERGETICA UNITARIA E INNOVATIVA.

“Una politica ambientale europea richiede anche una strategia energetica comune e innovativa”. Lo ha dichiarato il presidente della commissione ENVE del Comitato delle Regioni UE e governatore della Sardegna, Ugo Cappellacci, in seguito alla discussione nella riunione odierna del parere intitolato “Rendere efficace il mercato interno dell’energia. “Se si intende accelerare il cammino verso gli obiettivi Europa 2020 e della tabella di marcia per il 2050 – ha sottolineato Cappellacci – occorre che il mercato interno dell’energia dell’Unione Europea, che dovrebbe essere completato entro il 2014, diventi integrato, flessibile e competitivo. Il mercato unico non può funzionare, infatti, se non ci sono interconnessioni adeguate. E’ quindi indispensabile, per garantire a tutti condizioni eque, mettere a disposizione delle regioni, anche di quelle ultra periferiche, la necessaria infrastruttura di rete così da avvicinarle a quelle che, oggi, sono all’avanguardia e hanno mercati dell’energia funzionanti e avanzati anche dal punto di vista ambientale. Una strategia energetica comune, innovativa, attenta ai risvolti di carattere ambientale – ha proseguito il presidente – é altresì condizione per arrivare a un effettivo mercato unico dell’Unione Europea. Tale indirizzo – ha concluso Cappellacci – deve anche prevedere una partecipazione attiva delle regioni e dei consumatori, le cui scelte, se improntate ad una maggiore consapevolezza, attraverso una efficiente azione di informazione, possono rappresentare un fattore di cambiamento importante riguardo ai costi, all’efficienza, alle tariffe energetiche

20130220-163200.jpg

UE, CAPPELLACCI: RINFORZARE RUOLO REGIONI ED ENTI LOCALI NELL’ATTUAZIONE DELLE POLITICHE COMUNITARIE.

“Occorre una maggiore valorizzazione del ruolo degli enti locali e delle Regioni nell’attuazione delle politiche comunitarie in materia ambientale, energetica e di riduzione delle emissioni”. Lo ha dichiarato il presidente Cappellacci, a margine della discussione sul parere illustrato stamane durante i lavori della Commissione ENVE (Ambiente, Energia e Cambiamenti Climatici) e riguardante la proposta del settimo Programma d’Azione per l’Ambiente. “Occorre puntare su iniziative – ha aggiunto il presidente – che stanno producendo risultati apprezzabili in materia di riduzione delle emissioni, efficienza e risparmio energetico e che quindi possono abbracciare anche altri settori, come la gestione dei rifiuti e l’inquinamento atmosferico. Per esempio – spiega Cappellacci – devono essere rinforzate azioni come il Patto dei Sindaci, che nella nostra isola vede la Regione coordinare le comunità locali nella redazione dei Piani di Azione per l’Energia Sostenibile. Occorre inoltre, – ha osservato il presidente – aumentare il senso di responsabilità e la sensibilità rispetto a scelte cruciali per il futuro europeo ed una vigilanza rigorosa sul perseguimento degli obiettivi

20130220-162740.jpg